Aceto Balsamico di Modena, il trucco degli Emiliani per riconoscere subito quello buono | Il dettaglio è rivelatore
Aceto Balsamico di Modena è uno delle primizie gastronomiche italiane. Molte le imitazioni, solo uno è l’originale. Ecco come riconoscerlo.
L’Aceto balsamico di Modena è uno dei condimenti più conosciuti della cucina italiana. Un’eccellenza del nostro territorio che si è conquistato la denominazione IGP. Proprio questo ha fatto in modo che a regolarne la produzione intervenisse un consorzio che ne controlla le caratteristiche e ska qualità. La sua composizione prevede l’utilizzo di una percentuale tra il 20 e il 90% di mosto di uva, tra il 10 e l’80% di aceto di vino e fino al 2% di caramello che gli offre il suo classico sapore dolciastro.
La denominazione IGP concessa nel 2009 dalla Commissione europea, obbliga il prodotto a superare alcuni controlli di qualità prima di essere immesso sul mercato. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nomina l’ente certificatore che ha l’importante compito di verificare se nella produzione dell’aceto balsamico siano state rispettate le indicazioni date dalla Disciplinare di Produzione a cui devono attenersi tutti i singoli colli che vengono poi venduti.
Prima dell’acquisto dell’aceto balsamico di Modena, si consiglia sempre di leggere l’etichetta del prodotto per conoscerne la composizione, la derivazione e anche il metodo di lavorazione. Per non acquistare prodotti simili all’aceto balsamico di Modena, ma che non sono il prodotto IGP a cui ci si riferisce, occorre prestare attenzione ad alcune caratteristiche inconfondibili.
Come utilizzare l’aceto balsamico in cucina
Moltissimi sono gli utilizzi a cui l’aceto balsamico di Modena si presta. Ottimo per condire le insalate, sembra essere in grado di offrire un buon contrasto quando viene utilizzato sull’uovo, soprattutto in camicia. C’è chi lo utilizza sulle fragole e sulla frutta in generale. Se non lo hai mai provato sul gelato, è il momento di rimediare.
Un condimento in grado di insaporire qualsiasi piatto, anche quello più semplice. Il suo sapore dolciastro non lo rende aggressivo, come il classico aceto.
Uovo e aceto balsamico di Modena – Pexel
Sigillo, logo IGP, prezzo e invecchiamento
Per avere la certezza di aver acquistato solo il vero Aceto Balsamico di Modena, occorre tenere a mente che questo prodotto presenta sempre la dicitura IGP. Se non viene indicata la provenienza “Modena” allora forse non si è di fronte al prodotto originale, ma piuttosto un’imitazione di bassa quantità. Inoltre sul collo della bottiglia, sarà ben visibile il sigillo del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena. Quest’ultimo si presenta di colore oro nel caso in cui l’aceto sia stato invecchiato a lungo.
Come spesso succede, i prodotti di qualità hanno il loro prezzo. Il costo dell’aceto balsamico sale proporzionalmente alla quantità di mosto presente nella composizione. Infine è importante prestare attenzione all’aspetto del liquido inbottigliasto. L’aceto balsamico di Modena matura in botti di legno. Più riposa e maggiormente prenderà gli aromi del legno di cui si compone la botte. Il periodo di maturazione varia dai 60 giorni fido ai 3 anni.