Pesce, carne e formaggi scaduti: oltre 200 chili sequestrati in queste regioni italiane I Potresti averli già acquistati
200 chili di cibi scaduti e non adatti alla commercializzazione sono stati sequestrati presso alcune regioni d’Italia.
Per ogni commerciante onesto, ce ne sono altri che invece, fanno i furbetti per portare introiti nelle loro tasche a discapito dei consumatori, mal capitati, che mettono a rischio la loro salute ingerendo e cucinando alimenti non conformi a livello di sicurezza alimentare.
Non di rado i carabinieri dei NAS si trovano a dover ricoprire il ruolo dai cattivi sequestrando merce avariata, ponendo sigilli a locali commerciali e distruggendo tonnellate e tonnellate di cibo ormai inutilizzabile. Il tutto sempre per salvaguardare il consumatore finale.
L’operazione che ha visto coinvolti Guardia Costiera, Polizia stradale e Guardia di Finanza, ha interessato diverse regioni italiane e ha portato al sequestro di quantità ingenti di cibo che non era più idoneo alla vendita e che anzi, andava a creare un rischio non indifferente per tutti i mal capitati che lo avrebbero inavvertitamente consumato.
Non è la prima volta che si presenta l’esigenza di controlli a tappeto su prodotti di genere alimentare destinati alla vendita al dettaglio, che però si rivelano essere un pericolo per il consumatore, perchè già scaduti ma manomessi al fine di permetterne la vendita in qualunque caso. Vediamo allora, le zone interessate da queste operazioni a livello nazionale.
Cosa succede ai cibi sequestrati
Il controllo da parte dei Carabinieri dei NAS o da parte degli addetti della ASL e della Guardia di Finanza desta sempre una certa preoccupazione da parte dei commercianti e dei ristoratori, soprattutto nel caso in cui siano coscienti della presenza di irregolarità nei loro prodotti. Nel momento in cui le forze dell’ordine rilevano delle irregolarità, pongono sotto sequestro gli alimenti e procedono alla loro distruzione per renderne impossibile l’irregolare commercio.
Questo è quello che è successo anche di recente, in tutte le strutture coinvolte nei controlli che hanno portato al sequestro di ben 200 chili di alimenti tra carne, pesce e formaggi. I prodotti in questione non solo erano scaduti e quindi non utilizzabili, ma in alcuni casi erano stati trasportati con modalità errate che li esponeva a forte rischio di contaminazione.
Cosa è successo
Ad Olbia, in un capannone in uso a una ditta del Nord, all’interno di un controllo della Polizia stradale, Guardia Costiera e ASL di Gallura sono strati messi sotto sequestro ben 200 kg di alimenti tra pesce, carne salumi e latticini. Tutti erano conservati in cattivo stato ed alcuni non venivano trasportati seguendo i normali protocolli igienico-sanitari. Catena del freddo non rispettata, alimenti na contatto con il pianale del cassone in cui erano trasportati.
Stesso destino per alcuni alimenti in scatola sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino, per una quantità pari a 140 tonnellate. Prodotti questi che riportavano la dicitura “Made in Italy”, ma erano importati da Spagna, Olanda e Ungheria.