Allarme sindrome sgombroide, in salita i livelli di instamina. Si consiglia in caso di bisogno di rivolgersi al proprio medico.
Il consiglio degli esperti è di consumare circa 600 g a settimana di pesce. Ovviamente essendo importante la varietà della dieta che si segue, sono stati indicate alcune delle tipologie di pesce che sono maggiormente benefici per l’organismo. Al fianco di tonno, salmone e orata, ecco comparire lo sgombro che se consumato nella corretta quantità riesce ad offrire una serie di benefici all’individuo.
Una delle varietà di pesce azzurro più amate, perfetto per chi segue una dieta ipocalorica in quanto ha un alto potere saziante, quindi ne basta una piccola quantità per sentirsi sazi a lungo e non incappare negli spuntini di metà giornata che possono essere causa di un apporto calorico eccessivo, è lo sgombro.
Ricco di Omega3, grassi polinsaturi che aiutano a contrare i radicali liberi. Tale elemento è inserito all’interno di quelli che sono considerati acidi grassi buoni in grado di aiutare la prevenzione di alcune patologie come quelle che interessano il sistema cardiaco e circolatorio. La prevenzione dell’invecchiamento cellulare protegge da una serie di problematiche come il morbo di Alzheimer, ictus ed infarti.
Insomma un alimento salvavita, a meno che non si soffra di allergia all’istamina. Purtroppo esattamente come un altro pesce molto benefico, come il tonno, anche lo sgombro può presentare livelli elevati di istamina che possono essere causa di reazioni allergiche.
La cronaca attuale ci dice che nella zona di Foggia ci sono stati alcuni episodi si sindrome sgombroide. Questa è dovuta a un’intossicazione da istamina. L’elevato numero di casi in pochi giorni hanno portato a una serie di controlli a tappeto sia nelle pescherie che nei ristoranti. Una forma preventiva per riuscire a limitare i casi di intossicazione che possono portare al ricovero ospedaliero nel caso in cui ce ne fosse bisogno.
Si ricorda che ad influenzare la presenza di istamina all’interno del pesce è la contaminazione dell’ambiente in cui lui stesso vive, ovvero le modalità di conservazione del pesce. Infatti se la pratica avviene nella maniera non corretta i batteri presenti nel pesce danno vita alla presenza di istamina dannosa per l’uomo se presente in quantità maggiore al limite consigliato.
Affinchè sia possibile evitare la sindrome sgombroide è importante rivolgersi a dei rivenditori che siano autorizzati e possibilmente di fiducia. Nel caso in cui dopo il consumo di sgombro si accusi orticaria, vertigini, diarrea, vomito e mal di tesata, rivolgersi immediatamente a uno specialista.
Tutti coloro che risultano essere allergici all’istamina, nel caso in cui ne assumano una quantità eccessivamente elevata, potrebbero andare incontro a shock anafilattico, ipotensione e collasso cardiocircolatorio.