Attenzione a quello che si mangia. Si accende l’allarmismo nei confronti di alcuni cibi. Meglio se eviti le cozze e il tonno.
Nell’occhio del ciclone in questi ultimi giorni, una serie di alimenti che sembrano essere un vero e proprio rischio per la salute dei consumatori. Non è la prima volta che il Ministero della Salute lancia l’allarme nei confronti di alcuni cibi che risultano essere non idonei al consumo.
Iniziamo allora dalle cozze. Un frutto di mare molto gustoso che dovresti però consumare solo ed esclusivamente cotto. Per evitare spiacevoli sorprese meglio evitare di mangiarle crude. Questa in effetti, è una pratica molto in voga soprattutto nel sud Italia, ma che mette al rischio la salute dei consumatori.
Le cozze, esattamente come tutti i molluschi sono coloro che puliscono il fondale marino, sembra ovvio che più sarà contaminata l’acqua, maggiore sarà il rischio al momento del consumo. Nonostante questo consumare cozze fa bene all’organismo.
I molluschi sono una fonte di minerali e di vitamina C, sembra quindi che il loro consumo moderato possa influire in maniera benefica sul funzionamento del sistema immunitario. Inoltre sempre la vitamina C previene l’azione dei radicali liberi e quindi dell’invecchiamento cellulare.
Anche il tonno espone il consumatore ad alcuni rischi, soprattutto nel caso in cui non sia conservato o lavorato nella maniera scorretta. Ma è altrettanto vero che il tonno è una fonte essenziale di Omega3 che tutti sappiamo bene quanto facciano bene all’organismo.
L’apporto corretto di Omega3 all’organismo si traduce in una prevenzione delle malattie cardiovascolari, ma anche della produzione di quello che è il colesterolo cattivo. Inoltre inserire il tonno all’interno della propria dieta offre effetti benefici sulla pressione sanguigna e anche su memoria e umore.
Guai in vista per tutti coloro che amano le cozze e il tonno. Negli ultimi giorni sono stati ben 75 gli alimenti ritirati dal mercato perchè in seguito ad approfonditi controlli è stato possibile rilevare delle problematiche che non ne permettono la commercializzazione in quanto potenzialmente dannosi per il consumatore.
In particolare si è rilevata la presenza del virus dell’epatite A in cozze vive in arrivo dalla Spagna, ma confezionate in Italia. Invece sono eccessivamente elevati i livelli di mercurio all’interno dei filetti di tonno pinna gialla congelati.