Biscotti, hanno trovato pesticidi dentro: allerta massima sono velenosi I Controlla se li hai già comprati
Nuovo allarme alimentare, questa volta si tratta di biscotti. Trovate sostanze alquanto sgradite.
Per chiunque di noi, sin da quando siamo piccoli, l’ideale per incominciare una buona giornata è una sana tazza di latte e caffè accompagnata da degli ottimi biscotti. Essi infatti possiamo dire che hanno un sapore celestiale inzuppati nella calda bevanda una volta che vengono mangiati. Inoltre sono in grado di donarci il buon umore.
Non per nulla esistono anche della altre a dir poco ottime varietà di biscottini specifici da tè, che sono invece ottimi accompagnati dalla calda bevanda ambrata per una gustosa merenda. Una merenda che si rifà in qualche maniera al classico spuntino britannico delle 5 del pomeriggio.
Altra ottima varietà sono poi quelli ripieni, costituiti da una sorda di sandwiches dolce composta da due biscottini che racchiudono una speciale crema, che può essere di vari gusti. Di recente tuttavia è stato diramato un nuovo allarme che sembra riguardare molto da vicino questi dolcetti. Di che cosa si tratta?
Biscotti, al centro del mirino la loro composizione
Un’indagine è stata condotta in maniera particolare da Salvagente, che si è soffermata sulla composizione dei biscotti, in particolar modo dei frollini. E stiamo parlano dei più classici biscotti che possiamo trovare sulle nostre tavole nel corso del primo pasto della giornata, altrimenti detto colazione.
Al centro del mirino infatti pare che siano delle componenti specifiche all’interno di essi che riguardano pesticidi, acrilammide, microtossine, sale ed elevata quantità di zucchero. Un buon notizia dal Salvagente riguarda appunto la microtossina Don, che risulta sì essere nociva per i bambini ma solo sotto una certa età, non presente però in biscotti per bambini sotto i tre anni.
Altre cose da sapere
Acrilammide e pesticidi invece costituiscono il nocciolo più doloroso della questione, dal momento che l’analisi ne ha rilevati in gran quantità e solo un 3% della marche esaminate non ne possedeva, o comunque nei limiti di una soglia consentita. Nel mirino pure una non ben vista un’eccessiva quantità di sale e di zucchero.
Un questione particolarmente spinosa invece parrebbe riguardare ancora il tanto caldeggiato e additato olio di palma, che da qualche anno e questa parte è visto come potenzialmente nocivo. È stata stilata tuttavia una classifica dai migliori ai meno indicati consultabile sui siti appositi. Il consumatore dunque non ha che, come si suol dire, l’imbarazzo della scelta per informarsi.