Tonno in scatola: non mangiarlo più di così: ti stai avvelenando I È tossico per il tuo fisico
Il tonno in scatola è un cibo a dir poco fantastico a cui molti non sanno di certo rinunciare. Tuttavia sarebbe bene farlo. Ecco i motivi.
Diciamocelo pure, è una cosa comodissima poter disporre del tonno in scatola. Infatti è praticamente già cotto e pronto al consumo e di sicuro già più volte potrebbe averci risolto, così com’è, il problema del pranzo o della cena. Infondo basta solo aprire la scatoletta, rovesciare l’olio e mangiarne il contenuto.
Magari siamo di fretta e una scatoletta di tonno, così com’è rovesciata in un’insalata o anche dentro a un panino, è assolutamente una cosa meravigliosa. Anzi, è pure ottimo accompagnato da dei fagioli, borlotti, bianchi o rossi con una cipolla affettata finemente e, a discrezione, qualche dito di maionese.
Inoltre con esso si possono preparare anche degli ottimi sughi per la pasta, o anche sopra una pizza casereccia, possibilmente anche con aggiunta sempre di cipolle, con cui va alla grande. Insomma, le modalità con cui una semplice scatoletta di tonno risolve un pranzo o una cena sono davvero innumerevoli.
Perché non va mangiato spesso
Addirittura è anche molto consigliato per le nostre diete, visto che è risaputo che, meglio ancora se al naturale invece che sottolio, non fa ingrassare. Esperti tuttavia consigliano di ridurre e pure di molto il possibile consumo di tonno in scatola. Esistono persone che ne mangiano tante scatole praticamente tutti i giorni oppure anche uno sì e uno no.
Tutto ciò è profondamente sbagliato. Il motivo non va solo ricercato nella qualità, dato che si sa molto bene che il tonno in scatola è di qualità assai inferiore rispetto a quello che invece viene venduto nei barattoli di vetro. No, il pericolo risiede nella gran quantità di mercurio che esso stesso contiene.
Il problema del metilmercurio
Si tratta di una tossina contenuta in questo pesce, ragione per cui se ne consiglia di limitarne il consumo. Dunque più se ne mangia più è possibile andare incontro all’avvelenamento. I sintomi infatti sono molto ben riconoscibili. Parliamo infatti di formicolio a mani e piedi, problemi di coordinazione, nonché di vista offuscata.
Il consumo che viene caldamente consigliato da questo punto di vista è di circa tre volte a settimana. Considerato anche il fatto che consumando con molta probabilità anche altro pesce, che potrebbe contenere mercurio, in questo lasso di tempo, il pericolo di contaminazione da suddetta tossina rischia di salire in maniera esponenziale.