Scadenze alimentari, come capire se puoi mangiare lo stesso gli alimenti e se sono sempre freschi I Addio sprechi
Consumatori attenzione, scaduto, come ci insegnano spesso molti esperti alimentari, non significa avariato, ma che non può essere mangiato con sicurezza se si parla di cibo. Ecco quanto durano alcune tipologie.
Quando vediamo che un cibo ha superato la data di scadenza subito andiamo nel panico. In genere, specie se siamo giovani e inesperti la prima cosa che tendiamo a fare è buttarlo via immediatamente anche se l’aspetto è ancora buono e non presenta odori particolari. Grandissimo errore.
Spesso la parola scaduto nel nostro gergo viene utilizzata male e anche un po’ troppo sopravvalutata. Come già espresso da titolo, scaduto non significa per forza di cose avariato, in questo caso è sottinteso che non c’è più nulla da fare, ma semplicemente che non può essere consumato in tutta sicurezza e che esiste una bassa percentuale che possa avere della conseguenze.
Tuttavia, se la data di scadenza è trascorsa da troppo poco tempo, per non dire solo un giorno, possiamo ritenerci tranquilli e procedere solitamente al consumo. Certo, se il cibo presenta un odore nauseabondo o muffa, fattasi accezione di alcuni tipi di salame, che in questo caso può tornare buono per il consumo dopo tale stadio, la cosa migliore da fare è buttarlo. Ecco cosa fare in altri casi.
Quanto durano alcuni cibi dopo la scadenza?
Le uova in genere sono il primo alimento che buttiamo via non appena passano la data di scadenza, ma possono durare ancora tre o quattro settimane dopo. Se siamo troppo insicuri facciamo la prova dell’acqua, se galleggiano vanno buttate subito. I formaggi invece se sono di pasta dura possono durare ben sei mesi dopo, mentre diversamente non più di una settimana.
Il pane sarebbe d’uopo metterlo nel congelatore al fine di farlo durare, ma è il primo alimento che palesa la sua mancata commestibilità dal momento che diventa duro presto. Le patate invece, quando presentano germogli non troppo grossi possono essere benissimo rimossi e consumati ancora, pur non possedendo più grande sapore.
Altri cibi e la loro durata
La pasta e il riso, dopo la loro scadenza possiedono invece la bellezza ancora dell’arco di un anno per la consumazione, a patto che la confezione non sia aperta. In questo caso si ridurrà a pochissimi giorni dopo. Stesso discorso per cibi in scatola, ovviamente se non sono stati aperti. In questo caso invece è sempre preferibile consumarli a strettissimo giro, se non subito dopo l’apertura della scatola.
Latte e burro, se congelati possono durate fino a ben tre mesi da dopo la loro data di scadenza, diversamente si riduce l’arco a soli due giorni. Prodotti a base di carne o pesce infine sono quelli che durano di meno e per il loro consumo, anche se cotti non vanno mai e poi mai superate le 24 ore per il rischio di salmonella.