Alimenti sicuri da mangiare settimane dopo la data di scadenza I La lista: basta sprechi
Scaduto non vuol dire avariato, ma solo che, in teoria, un cibo non può essere consumato in tutta sicurezza. Tuttavia non tutti i cibi sono uguali tra di loro.
Proprio come da titolo, scaduto non è sinonimo di avariato. Nel primo caso significa che un cibo ha terminato il periodo in cui può essere mangiato in tutta sicurezza ed è bene, al fine di accingersi al consumo, se non ha sforato di parecchio la cosiddetta data di scadenza, fare delle verifiche anche belle mirate.
Nel secondo caso invece non c’è proprio nulla da fare e il cibo in questione va buttato via di corsa, senza se e senza ma. Ci sono tuttavia dei cibi che possono benissimo possedere periodi differenti tra di loro al fine di un consumo in sicurezza anche dopo la tanto temuta data di scadenza. Vanno verificati diversi particolari.
Logico ad esempio che, se un alimento è pieno di muffa e presente un odore nauseabondo, mangiarlo costituirebbe, detto proprio terra a terra, qualcosa da evitare come la peste. L’unico cibo forse che potrebbe avere una seconda vita, pur presentando muffa, è la salamella. In questo caso, una volta che la muffa si sarà assorbita essa sarà diventata una sorta di cacciatore, perfettamente commestibile.
Alcuni cibi a cui prestare attenzione
Il latte ad esempio ha un bassissimo periodo di tolleranza, Non appena odore e sapore tendono all’acido, meglio disfarsene. Lo yogurt invece nel caso in cui presenti un sapore più acido e magari anche più gustoso, sta a indicare una buona conservazione. Le uova possono raggiungere fino a tre settimane dopo la scadenza.
Per quest’ ultime infatti, al fine di verificare il loro stato, è bene immergerle da crude in un contenitore con acqua. Se galleggiano vanno subito buttate, in quanto hanno sviluppato dei gas nocivi. Anche il formaggio di pasta dura in genere tende a sviluppate muffa, ma gli esperti rassicurando che in questo caso sia possibile tagliare il pezzo ammuffito.
Altri a lunga conservazione
La frutta fresca inoltre, per lo meno non tuta, se ammaccata o priva oramai della sua solida consistenza, deve essere immediatamente buttata. Parlando delle mele o delle pere, quando la buccia incomincia a raggrinzirsi, possono sempre essere tagliate e pezzettini e diventare ingrediente base per un frullato o per una deliziosa torta.
Le bacche infine, pur essendo anch’esse facenti parte della categoria frutta, tendono a deteriorarsi in maniera un po’ più repentina rispetto ad altri frutti comunemente più conosciuti. Tuttavia esiste un metodo ottimale per una giusta conservazione. Esse dovranno, in poche parole, essere conservate il più possibile in congelatore.