Olio d’oliva, il segreto dei contadini per capire se è buono I Niente degustazioni, ti basta un dettaglio
Esiste un metodo valido e sicuro per capire se un olio d’oliva è buono senza degustarlo? A quanto pare sì!
L’olio evo, che altro non che un acronimo per indicare in poche parole olio extravergine d’oliva, è un condimento molto diffuso nella cucina italiana e per la verità non solo, che si adatta in tutti gli ambiti di essa, sia per ungere i tegami al fine di cuocere, che per condire e dare sapore ai piatti.
Esso è ottimo anche se utilizzato per condire un primo piatto, sia esso ad esempio una pastasciutta, un’insalata di riso o anche, perché no, una minestra o un cremoso passato di verdura, che servito con il classico filo d’olio in cima lo rende assolutamente più appetitoso nell’aspetto stesso, che per i numerosi secondi.
Infatti è facile spesso trovare condite sia delle bistecche di manzo che paillard di pollo con un leggero filo d’olio in superficie. Non può inoltre mai e poi mai mancare quando e se siamo in presenza di un’insalata. Quest’ultima in particolare può essere sia mista che verde, e possiede un sapore celestiale se condita con olio e aceto, sia bianco che balsamico.
Olio d’oliva, condimento evergreen
L’olio d’oliva infatti è diventato così importante che nei cosiddetti anni d’oro, fior di contadini si prodigavano con i propri frantoi a produrre i propri olii, che venivano poi venduti assieme a vini, salumi e altri prodotti. Non per nulla era anche riconosciuto il periodo autunnale come quello della spremitura delle olive.
In tale periodo spesso venivano indette anche delle sagre, dove produttori di olio, che nel tempo poi sono anche diventati valenti imprenditori del settore, proponeva i propri prodotti con la vendita al dettaglio e il classico assaggio attraverso della squisite bruschette. Ma in molti si domandano, com’è possibile individuare un olio buono alla vista senza doverlo assaggiare?
Come individuare un olio buono
Come primo accorgimento di cui tenere sempre conto è in assoluto quello di scegliere sempre e comunque, per una questione in primis di conservazione migliore e di rifrazione della luce, olii commercializzati in contenitori di vetro e che pertanto risultano da subito visibili. Attenzione alla data di scadenza, che non deve essere andata oltre i 18 mesi dalla data indicata.
In ultimo occhio anche alla provenienze della olive, che devono sempre preferibilmente essere state coltivate all’interno del nostro Paese, quindi devono essere indicate le diciture Made In Italy, DOP o IGP. Altra cosa a cui prestare attenzione è la liquidità. In poche parole l’olio non deve essere troppo liquido, altrimenti ciò implicherà la presenza di grassi polinsaturi derivanti da olii di semi.