Parmigiano, consumatori sconvolti quando scoprono cosa stanno mangiando I È in tutte le forme
Una scoperta assai agghiacciante sembra riguardare il Parmigiano Reggiano. Di che cosa si tratta?
Il Parmigiano Reggiano è un formaggio molto amato nel nostro Paese che di sicuro non ha bisogno di alcune presentazione. È buonissimo sia consumato a scaglie, magari come aperitivo o eccellente dopo pasto, che grattugiato e utilizzato per condire primi piatti, pastasciutte, risotti e/o minestre.
Anche da bambini, non neghiamolo, questo formaggio ci faceva felici quando mamme o nonne ci regalavano il pezzettino da sgranocchiare nel momento in cui si apprestavano a grattugiare la generosa fetta acquistata in negozio o al supermercato. Non per nulla in un vecchio spot pubblicitario degli Anni ’90 era stato riservato un primo piano a un bambinetto che ne addentava euforico un generoso pezzo.
Persino nei ristoranti più raffinati è facile trovare nel tavolo del buffet la classica forma scavata, dove tutto il formaggio in essa contenuto è stato ridotto a scaglie tramite gli appositi coltellini al fine che i clienti se ne possano servire come gustoso antipasto. Quando poi ordiniamo un primo, salvo che non vi sia la presenza di pesce, ci viene portata al tavolo anche la classica formaggera, dove lo troviamo grattugiato e pronto all’uso.
Parmigiano, la qualità e la recente scoperta
Un altra usanza assai comune, che al solo pensiero ci stimola l’appetito in un modo a dir poco esagerato, è quella di utilizzare la forma svuotata, usandone dunque solo la crosta come contenitore, per contenere una generosa pastasciutta, solitamente carbonara o 4 formaggi, da servire a buffet, in occasione di feste o eventi particolari.
Inoltre non scordiamoci anche che pure la crosta è assolutamente deliziosa una volta grigliata sulla piastra oppure fritta. Proprio qui però, suq questa parte del formaggio, è stato rivelato un particolare che ha fatto storcere il naso a molti. Si parla addirittura di microchip, quindi di qualcosa di presumibilmente non commestibile. Di che cosa stiamo parlando?
Microchip, di che cosa si tratta?
Osservando meglio la crosta è possibile appunto notare un particolare che può balzare subito all’occhio, sappiamo benissimo che le forme vengono marchiate e ora è presente anche un disegno in essa, nel classico logo ottagonale, che richiama molto alla mente un QR Code. Non si tratta tuttavia di nulla di nocivo.
Altro non è che una sorta di etichetta. Il presidente stesso del Consorzio infatti, ha dichiarato in un comunicato che il loro prodotto, essendo diventato simbolico nella nostra alimentazione, è bene che possieda un marchio sicuro e in grado di favorirne al massimo grado la tracciabilità e soprattutto l’autenticità.