Salsiccia fresca, allarme fertilizzanti nella carne: corsa contro il tempo a ritirarle dai supermercati
È diventata letteralmente una corsa contro il tempo il ritiro di un lotto di salsicce dai supermercati. Il problema è legato a una sostanza presente nell’impasto.
La salsiccia è un’insaccato che viene sovente impiegato come ingrediente principale per moltissime pietanze nella nostra cucina, tanto più che ora, ad un passo dalle feste natalizie la troveremo moltissimo fra gli ingredienti della nostre lasagne, che prepareremo letteralmente in quantità industriale, in modo da avercene per tutti i cenoni.
Infatti essa è ottima anche se sbriciolata e utilizzata per arricchire un buon ragù di carne, non solo per le lasagne, ma anche qualora decidessimo di mettere in tavola dei rigatoni al sugo, o meglio al ragù, oppure una pasta al forno. Magari anche per un semplice risotto alla salsiccia sarà letteralmente un bijou.
Ottima anche, e lo diciamo qui per dovere assoluto di cronaca, qualora prendessimo la decisione di cucinare una polenta arricchita da un sugo di pomodoro e con una buona salsiccia, sbriciolata o intera posta in cima, che andrà a costituire un nutriente e corposo piatto unico.
La salsiccia, ingrediente top della nostra cucina
Questo goloso insaccato tutti noi lo conosciamo, specialmente chi è vissuto o cresciuto in famiglie contadine, per il processo di lavorazione artigianale che portala alla creazione di questi lunghi cilindri di carne suina, racchiusi un una pellicola derivante dalle interiora sempre dello stesso animale.
Tuttavia sono molto importanti anche in condimenti e gli aromi che vengono inseriti nel macinato di carne che poi va a creare il contenuto dell’insaccato, ormai per la maggiore prodotto a livello industriale. Al momento è allarme per via di un ingrediente sfuggito ai controlli che pare essersi insinuato nel macinato.
Allarme per rischio chimico
Le salsicce finite al centro del mirino, per quanto riguarda il richiamo alimentare, evidenzia la presenza nelle salsicce di nitrato di potassio, del quale tuttavia non è ancora stato accertato se le quantità presenti siano al di sopra o al di sotto della soglia consentita. Quali sono dunque i lotti richiamati?
I numeri di lotto indicati corrispondono a 311023 con Termine Minimo di Conservazione 01/12/2023 e 081123 con TMC 09/12/2023, prodotti in uno stabilimento in provincia di Ancona. L’azienda raccomanda di non consumare il prodotto con il lotto indicato e di restituirlo appena possibile al punto vendita per poter usufruire di un rimborso.