Culatello di Zibello, come riconoscere quello originale I Fiore all’occhiello della salumeria italiana
Culatello, un salume molto pregiato della tradizione italiana, come riconoscerlo in tutta la sua qualità.
Nella strofa di una vecchia canzone del compianto Giorgio Gaber veniva ad un certo punto nominato un salume italiano molto pregiato, che di sicuro a tutti i più grandi amanti non sarà sfuggito, ovvero il culatello. Di che cosa si tratta nello specifico? In tanti ancora lo scambiano per un prosciutto, ma non è la stessa cosa, sono molto differenti.
Partiamo dalla premessa che ogni italiano che si rispetti e non solo per la verità, poiché vediamo sovente orde di turisti provenienti, dalla Germania, dall’Inghilterra e da ogni parte del mondo in verità, che non vedono l’ora di mettere piede in Italia per poterne assaporare le squisitezza, non resiste al richiamo di un buon bicchiere di vino, accompagnato da un tagliere di salumi.
Quest’ultimo sovente è considerato, specialmente nei grandi ristoranti, come un eccellente antipasto, ma anche come un piatto unico per la verità se ci troviamo in presenza di un’osteria, ma capace sempre di far ritornare il sorriso sui volti di tutti, oltre che stimolarne l’appetito.
Culatello, un salume molto amato
Capita infatti che a volte ci siamo ritrovati su questi taglieri dei succulenti salumi che abbiamo scambiato per prosciutto, quando invece non si trattava di ciò. Precisamente il salume che abbiamo gustato era dell’ottimo culatello, il cui nome deriva dal taglio suino da cui viene ricavato, che è precisamente l’interno coscia.
Deve inoltre provenire da un suino adulto ed essere avvolto nella vescica e il risultato finale è una forma a pera. diversa rispetto a quella del prosciutto, che siamo soliti vedere al banco salumeria del supermercato. Inoltre nel culatello non è presente l’osso. Non possiede inoltre né grasso né cotenna nella parte esterna.
Differenze col prosciutto
Ci sono notevoli differenze fra i due insaccati fra cui le prime due che abbiamo appena elencato, ovvero che il culatello è avvolto nella vescica e non possiede grasso o cotenna, mentre il prosciutto di Parma possiede una forma più tondeggiante, terminando con il gambetto ed è avvolto invece nella cotenna.
Per la lavorazione del culatello inoltre serve la parte più pregiata della coscia, motivo per cui ne fa un salume molto ricercato e al tempo stesso amato dai consumatori. È necessaria dunque ottima materia prima, pur non bastando da sola, oltre che necessitare di una buona stagionatura, non inferiore a 1o mesi.