Pasta asciutta, non leggere più i minuti di cottura sull’etichetta I Il trucco per prendere il tempo esatto
Il tempo di cottura della pasta indicato sulla confezione. È giusto oppure no rispettarlo?
Leggere o non leggere il minutaggio di cottura sulle confezioni della pasta? Questo è il problema!, è ciò che pensano tantissime persone quando intendono cucinarsi un buon piatto di pasta e auspicando che esca nel migliore dei modi. Perché, diciamolo per divere di cronaca, a nessuno piace l’idea o la prospettiva di una pasta scotta.
Andiamo pertanto nel tempo avanti a tentativi o, per dirla meglio, ad assaggi, ogni qualvolta abbiamo l’impressione che la nostra pasta è rimasta sufficientemente nell’acqua di cottura. Tutto ciò però costituisce sempre un azzardo, dal momento che la pasta in busta non è tutta uguale, e la composizione determina spesso la cottura giusta oppure no.
Dunque è difficile riuscire a rispettare un minutaggio di cottura preciso e standardizzato per tutte le pastasciutte esistenti, tanto più se sono a lavorazione industriale o meglio ancora artigianale. Quest’ultima differenza determinerà e non di poco la modalità di cottura precisa di essa, al fine di metterne in tavola un appetitoso piatto.
Cottura della pasta precisa
Quando acquistiamo la pasta in busta al supermercato, possiamo facilmente notare che fra tutte le informazioni contenute, o per dirla meglio, impresse sulla confezione, vi è anche un minutaggio da seguire al fine di ottenere un buon grado di cottura. L’errore che molti commettono è proprio sito qui.
Di che cosa si tratta? In poche parole è sbagliato affidarsi alla lettera al tempo di cottura indicato sulla confezione, dal momento che quest’ultimo è sempre molto generalista. Non c’è e non esiste seguire una regola precisa, dato che poi aumenta esponenzialmente, come in questo caso più che mai, il rischio di servire una pasta scotta.
La regola dei due minuti
Un’indicazione di massima che possiamo seguire sta nei due minuti. In poche parole questi ultimi determinano e non poco la cottura a puntino della pasta, che invece avverrà esattamente in quel momento preciso in cui la pasta verrà messa a mantecare nella padella contenente il sugo che avremo scelto per accompagnarla.
Quindi se, tanto per fare un esempio, sulla confezione della pasta sta scritto che dovrà rimanere in cottura nell’acqua bollente per 11 minuti, noi dovremo scolarla due minuti prima, precisamente al nono minuto di cottura in acqua, per poi essere messa a mantecare con il sugo, ultimando la sua cottura a contatto con il condimento.