Frutta secca, allarme del ministero della Salute: non mangiatela I Tossina mortale, corsa a toglierli dalla vendita
Frutta secca al centro del mirino del Ministero Della Salute. Corsa alla rimozione dai punti vendita.
La frutta secca, va detto per dovere assoluto di cronaca, è molto amata nel nostro Paese e non solo e specialmente si è soliti consumarla molto. Soprattutto alla fine di un corposo pasto, tanto più ora come ora che siamo ancora nel corso, per non dire agli sgoccioli, delle feste natalizie.
Visto per l’appunto il periodo appena citato può anche capitare spesso di trovarla in vendita in comodissime vaschette, che vanno ad arricchire i nostri già assai corposi cesti regalo per i nostri cari e amici come piccolo cadeau. Inoltre, sebbene in tanti non ne siano dei grandi amanti, la ritroviamo come ingrediente principale per la glassa dei panettoni.
Inoltre può tornare utilissima anche per delle sfiziosissime ricette di pasticceria casalinga, che sono in grado di fare l’assoluta felicità dei nostri amici o commensali. Tuttavia ora come ora un prodotto in particolare sembrerebbe essere al centro di un richiamo per la presenza di una particolare sostanza tossica.
Frutta secca al centro di un richiamo alimentare
Quando infatti si sente parlare di questo, ovvero di un richiamo alimentare, il panico inizia già a serpeggiare con prepotenza in noi e subito è una corsa ai ripari, per verificare che il prodotto in questione non sia anche solo accidentalmente finito delle nostre scorte di cibo. Di che cosa si parla in partucolare?
A quanto sembra, nel prodotto finito al centro del mirino del richiamo alimentare, diramato dal Ministero Della Salute, pare essere stata riscontrata la presenza di Aflatossina B1, prodotta da un fungo, Aspergillus capace di avere effetti indesiderati sulla salute umana. È attualmente in corso la rimozione anche dai punti vendita.
Il prodotto contaminati e i lotti
Parliamo di fichi secchi, per la precisione di fichi giganti Ventura, venduti in confezioni da 300 g nei punti vendita Gran Mercato, mentre i lotti interessati rispondono ai numeri 350020356/2-11-795-23, prodotti in Turchia. Per essi, come già accennato è in corso una forte corsa ai ripari per rimuoverli dai punti vendita.
Per coloro invece che li avessero anche solo erroneamente acquistati e si sono accorti di esserne in possesso, la cosa da fare è innanzitutto non mangiarli assolutamente e in secondo luogo cercare di riconsegnarli prontamente al punto vendita, onde poter beneficiare di un rimborso in denaro.