Speck, smetti di mangiarlo quando lo sai: la scoperta è davvero terribile I È cancerogeno
Una terribile verità sullo speck che nessuno sapeva. In tanti ora smetteranno di mangiarlo.
Alzi la mano chi almeno una volta nella sua vita non ha detto di non amare lo speck! Si parla infatti di un salume altoatesino molto buono e molto amato. Il suo gusto infatti lo contraddistingue per quella nota affumicata che per tutti gli amanti del genere, lo rende assolutamente e indicibilmente sopraffino.
Oltre che essere delizioso da solo, consumato possibilmente con del pane, al fine di non eccedere con la ritenzione idrica, discorso valido per qualsiasi insaccato, e accompagnato da un buon bicchiere di vino, possibilmente rosso, è eccellente se impiegato anche in alcune ricette, sia primi che secondi.
Nel primo caso in particolare, se il nostro intento è quello di utilizzarlo all’interno del sugo per una pasta o per degli gnocchi, è bene se tagliato a fette spesse e successivamente sminuzzate a listarelle, creando quelli che in gergo culinario vengono chiamati fiammiferi di speck.
Speck, un salume molto amato e ambito
Se si tratta di mettere in tavola un gustoso aperitivo o un eccellente antipasto, dove non può e non deve mai mancare la presenza di un goloso tagliere di salumi misti, lo speck qui stiamo pur certi che farà e ci farà fare un figurone. Ma da che cosa deriva il suo gusto deciso e così particolarmente aromatico e forte?
Come già detto viene generalmente prodotto in Alto Adige e proviene rigorosamente dalla coscia di suini allevati in loco. La carne viene poi salata con del sale marino, ma non iodato, aglio, pepe nero e possibilmente spezie naturali. Il processo fondamentale tuttavia consiste nell’affumicatura. Per questo processo occorre legna di abete, frassino o faggio.
Il retroscena sullo speck
Ci sono voci che stanno circolando che affermerebbero che lo speck possa essere addirittura cancerogeno. Sembra che ciò sia stato decretato in base al processo di stagionatura a cui viene sottoposto e, non di poca importanza al fatto che pare si tratta di un alimento, alle corde, particolarmente grasso. Infatti il nome deriva dalla parola tedesca spek, che significa per l’appunto grasso.
Tutto ciò sarebbe dunque dannoso per il colesterolo a lungo andare. Voci che tuttavia hanno trovato smentita e sono state contrastare dalla controparte. È vero che, come dice il proverbio il troppo storpia, ma allo stesso tempo siamo innanzi a un salume dall’alto contenuto proteico e dalla bassa quantità di grassi saturi, il cui consumo fa bene al nostro organismo.