Carlo Cracco, 30.000€ di multa per una critica: lo chef stellato su tutte le furie I La vicenda è assurda
Una brutta gatta da pelare per lo chef veneto ma oramai meneghino di adozione. Multa salatissima.
Lo chef Carlo Cracco al centro della bufera per via di una salatissima multa. Ma che cosa è successo esattamente? Partiamo con il dire che l’ascesa verso il successo dello chef meneghino è a dir poco inarrestabile, sebbene lo stesso in alcune occasioni si sia dovuto scontrare con dei fatti non propriamente piacevoli.
Del resto siamo in presenza di un grande imprenditore, oltre che di un eccellente chef, che ha sviluppato nel corso del tempo non solo le sue enormi abilità culinarie, ma anche il senso per gli affari che ancora oggi lo contraddistingue, indi per cui Carlo in alcune circostanze ha saputo anche dire quando era il momento di dire basta e accettare la sconfitta.
Chi non risica non rosica del resto, e questo Carlo lo sa molto bene, ragion per cui ha sempre tentato, con le migliori intenzioni in assoluto, di ampliare il proprio impero, anche con l’apertura di nuovi locali, che tuttavia non sempre hanno raggiunto il successo sperato. Tuttavia per Cracco non si è trattato di sconfitte, ma solamente di, metaforicamente parlando, potare dei rami secchi.
Carlo Cracco, uno chef e imprenditore sempre sul pezzo
Recentemente l’uomo ha dato vita, vista la sua grande mente imprenditoriale, ad una nuova modalità per poter consumare tutte le specialità presenti nel suo locale Cracco, sito in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, tramite il menù degustazione. Qui i clienti meno abbienti possono, pagando un prezzo fisso, gustare tutte le specialità del ristorante.
Inoltre Carlo, essendo come già accennato un grande imprenditore in continua espansione sul territorio nazionale e non solo, una delle sue tante iniziativa ha consistito nella disposizione al servizio catering per grandi eventi, uno di questi è stato il rinomatissimo Vinitaly nel 2016, dove però il suo magnifico risotto pare non aver riscontrato il successo sperato.
Lo chef intenta causa al direttore del giornale
Come piatto forte per l’evento, Cracco ha pensato bene di servire un risotto con pomodoro, limone, cumino e manzo wagyu brasato. La recensione che è conseguita è costata al direttore de La Cronaca di Verona Achille Ottaviani una pesantissima querela da parte dello chef, dal momento che si diceva che fossero meglio le patatine che reclamizzava in TV.
Parole dunque al vetriolo quelle con cui Cracco si è ritrovato a dover fare i conti e sulle quali non ha giustamente voluto sorvolare, muovendo querela. Il direttore del giornale è stato pertanto condannato ad una spesa pari a una multa di 11.000€, un danno preliminare di 20.000€ e spese di diffamazione pari a 3500€.