Frutti di bosco, psicosi epatite A: il rischio è enorme I Medici italiani lanciano l’allarme
Si parla di una terribile infezione di Epatite A, contraibile tramite i frutti di bosco. Come correre ai ripari.
È inutile negare che in genere, specialmente alla fine di un corposo e gustoso pasto, possa essere piacevolissimo consumare, da soli oppure accompagnati da yogurt, gelato o altre tipologie di dessert, dei frutti di bosco. Questi ultimi possono anche comodamente essere acquistati in buste surgelate al supermercato.
I reparti frigo dei supermercati, al di là del marchio a cui appartengono, ne sono infatti sempre molto ben forniti visto che vengono acquistati, non solamente dai privati cittadini, ma anche talvolta dalle attività di ristorazione per fare in modo da averne a disposizione per condire dei golosi dessert.
Al momento infatti si tratta di un nuovo richiamo, che vede i frutti di bosco colpiti da una brutta malattia, quest’ultima infatti si presenta sovente attraverso l’elevato rischio nel consumo di alimenti crudi, dove possono facilmente svilupparsi delle tossine, in grado poi di andare a colpire il nostro organismo.
Rischio Epatite A per i frutti di bosco
L’Epatite A è una malattia che colpisce il fegato a seguito del consumo di alimenti crudi non trattati in maniera corretta. Si tratta di un’infezione che colpisce il fegato per l’appunto, come dal nome e che tende a manifestarsi dopo circa 14/15 giorni di incubazione. Si manifesta con inappetenza, febbre e nausea.
Inizia poi la comparsa del colore giallognolo sulla nostra pelle, dovuto principalmente all’aumento di bilirubina nel sangue, dovuto per l’appunto al non corretto funzionamento del fegato. L’evoluzione della malattia è generalmente benigna e può dirare nel suo decorso dalle 2 alle 10 settimane, garantendo poi l’immunità.
Prevenzione della malattia e giusto trattamento
La cosa principale da sapere per quanto concerne una possibile prevenzione è che la trasmissione della malattia avviene unicamente tramite il consumo di cibi crudi, come già detto, e/o tramite il contatto, in via però intima, con una persona che li ha a sua volta consumati. Dunque la cottura resta sempre la prevenzione migliore.
Per quanto riguarda poi i frutti di bosco fortunatamente il richiamo che era stato diramato appartiene a un cold case, risalente all’estate del 2023, oramai fortunatamente terminata da tempo. Tuttavia si raccomanda ancora grande attenzione e, a fini di prevenzione, che è sempre meglio della cura, consumare frutti di bosco surgelati, dopo almeno due minuti di cottura.