Latte fresco, pericolo mortale: è colpa di questo batterio I Famiglie italiane nel terrore: controlla adesso
Il panico sta letteralmente dilagando fra i consumatori. A quanto pare il prodotto colpito questa volta altro non è che il latte.
Sin da piccoli ci viene raccomandato caldamente di consumare il più possibile del buon latte, che è la linfa vitale per la nostra crescita, ci dicevano sovente mamme, papà e nonne. Non per nulla è anche il primo alimento in assoluto con il quale veniamo a contatto non appena nasciamo.
Proseguendo poi nella nostra vita sono a dir poco infinite le innumerevoli altre modalità con cui veniamo in contatto con il latte. Innanzitutto non smettiamo mai, negarlo ci farebbe passare da bugiardi, di consumare yogurt o gelato. Questi deliziosi dolci altro non sono che derivati dal latte.
Altri derivati da questo alimento sono anche, come lo dice per l’appunto anche il nome stesso, latticini, quali formaggi, che possono essere sia di pasta molle che dura, che al tempo stesso sono sempre molto buoni e amati in tutte le ricette in cui sovente vengono inseriti. Insomma vediamo che il latte è un autentico jolly.
Il latte, dalla mungitura alla vendita
I nostri genitori o nonni, che hanno vissuto pertanto la pienezza del XX secolo, dove tutte le industrializzazioni del giorno d’oggi ancora non erano presenti, sono venuti a contatto con una diversa tipologia di latte, rispetto a quella che noi oggi consumiamo sulle nostre tavole, aprendo un semplice cartone.
Il latte crudo, come si chiama correttamente quello che veniva direttamente munto dalle mammelle della mucca, è di consistenza e di sapore ben più forte e deciso di quello che noi ora conosciamo, oltre che ben più nutriente. Difatti veniva non per nulla definito, e non senza ragione, come un vero e proprio pasto completo. Ad ora però sembrerebbe essere finito al centro del mirino per una serie di motivi.
Latte non pastorizzato richiamato per un batterio
Il latte pastorizzato altro non è che il latte che noi comunemente acquistiamo al supermercato dentro dei comodi cartoni o bottiglie di plastica. In pratica attraversa un lungo processo di sterilizzazione che lo mette in condizioni di sicurezza per quel che riguarda il consumatore, anche se a scapito delle proprietà nutritive.
Il consumo del latte non pastorizzato, stando a studi recenti, acuisce di molto il rischio per il consumatore di contrarre malattie infettive anche molto gravi, tra cui, tanto per fare degli esempi, Listeria, Campylobacter e Salmonella. Al momento sono ancora in corsi ulteriori studi e accertamenti, pertanto si raccomanda attenzione particolarmente alta.