Scadenza cibi, nelle etichette sono tutte sbagliate: ecco il vero calcolo che devi fare I Adesso cambia tutto
Attenzione alle diciture nelle confezioni di cibo che segnalano le scadenze: possono nascondere delle sorprese
Senz’altro sarà capitato a tutti di trovarsi in casa del cibo scaduto. Quando si acquista, alle volte, non si presta attenzione alla data di scadenza e poi magari ci si dimentica dell’alimento in dispensa o in frigo fino a quando diventa troppo tardi. Per ovviare a questo inconveniente adesso i più tecnologici usano un’apposita app. Ma se non ce l’abbiamo, come si fa?
Questa situazione alla lunga può diventare anche uno spreco gratuito e mal smaltito, al punto che la Commissione Europea ha posto in primo piano un progetto anti-spreco che prevede di affiancare su tutti i prodotti la dicitura “Spesso buono oltre” a “Da consumarsi preferibilmente entro” aprendo un ampio fronte di dibattito.
La data di scadenza sulle etichette alimentari non è perentoria per il consumo ma bisogna stare attenti alla tipologia di prodotto e al loro grado di conservazione. Se per lo scatolame e le conserve vegetali possiamo allungare anche dopo i 4 mesi dal termine, diverso il discorso per le uova, prodotto deperibile, mentre il caffè macinato fino a un anno dopo la scadenza.
Le date di scadenza riportate sugli alimenti, infatti, rappresentano la principale causa dello spreco alimentare nel nostro Paese e non solo. Si pone quindi il problema se gli alimenti deperibili possono costituire un pericolo per la salute o, talvolta, possono essere mangiati con qualche giorno di ritardo.
Diciture dei termini di conservazione
Si possono trovare due tipologie di diciture per quello che è il consumo dell’alimento e quindi la data entro cui consumarlo. La dicitura “consumare entro” dà l’indicazione che quell’alimento o cibo dev’essere necessariamente consumato entro la data indicata. La dicitura “consumare preferibilmente entro” dà l’indicazione, come se fosse un consiglio.
Da ricordare che l’alimento, al momento del consumo oltre la data di scadenza, dovrà comunque essere sigillato. Se aperto, non bisognerà più fare riferimento alla data di scadenza, ma bisognerà considerare l’indicazione sul consumo del prodotto una volta aperto.
Questa informazione è sempre scritta sulla confezione.
Quali i rischi per la salute con gli alimenti scaduti
Mangiare un alimento oltre la data di scadenza può portare ad un’intossicazione alimentare (con sintomi come: febbre, brividi, crampi allo stomaco, diarrea, nausea e vomito). Si tratta di infezioni o irritazioni gastrointestinali, causate principalmente da batteri e virus, ma anche da parassiti o agenti chimici nocivi.
Tuttavia, ci sono alcuni cibi che possono essere consumati anche oltre la data di scadenza. Latte di mucca UHT, spezie ed erbe aromatiche, salse come maionese, ketchup e senape, succhi di frutta hanno una stima di 6 mesi oltre il tmc e ci sono prodotti che fino a un anno oltre il Tmc risultano perfettamente conservati, come il caffè macinato, tè e infusi, olio, acqua in bottiglia e tonno sottolio.