Miele, psicosi pesticidi: coinvolte note catene di supermercati I Le analisi mandano nel panico i consumatori
Barattolo di miele – Depositphotos – Laterradelgusto.it
L’inquinamento e la mano dell’uomo hanno fatto sì che aumentassero delle percentuali pericolose di sostanze nocive nel miele
Per un unico cucchiaio di miele, le api volano circa 1.600 volte e visitano circa 80.000 fiori. Succhiano il nettare e lo consegnano nell’alveare. Se nel loro viaggio, però, incontrano colture irrorate di pesticidi bottinano e consegnano tutto all’alveare: nettare e veleni. E inevitabilmente troveremo traccia di tutto questo anche nel miele che consumiamo.
Pesticidi e alcaloidi nel miele: in Svizzera bocciati 9 vasetti su 15 (e ci sono Langnese, Aldi, Lidl e Migros).Glifosato in 4 prodotti, pesticidi vietati e anche alcaloidi provenienti da piante velenose in altri vasetti. Quanto hanno trovato i laboratori nel miele ha fatto scalpore in Svizzera. Questi i prodotti che hanno mostrato un carico eccessivo di veleni.
Un’eventualità per nulla rara come dimostra un test appena uscito per la rivista svizzera dei consumatori Gesundheitstipp, che ha analizzato 14 prodotti comuni nei supermercati in terra elvetica, alcuni dei quali conosciuti anche da noi: come il miele bio Demeter, quello (convenzionale e bio) della catena Migros, uno di Alnatura, così come vasetti di Langnese, Lidl e un miele di Aldi (il Grandessa).
Antibatterico per eccellenza, il miele riesce a neutralizzare almeno sette tipi di batteri. In Francia addirittura, lo scienziato Bernard Descottes, capo del Dipartimento di chirurgia interna e trapianti dell’Ospedale di Limoges, già dal nel 1984 ha iniziato ad utilizzare il miele per trattare alcuni problemi di cicatrizzazione e per curare le piaghe, con risultati estremamente positivi.
Sostanze nocive ritrovate nel miele europeo
Tre quarti del miele prodotto in varie parti del mondo contiene residui di pesticidi neonicotinoidi, ritenuti responsabili della moria delle api. Le concentrazioni, però, rimangono al di sotto dei livelli massimi consentiti per il consumo umano. I neonicotinoidi sono ampiamenti utilizzati su grandi colture, come mais, colza e barbabietola da zucchero, e agiscono sul sistema nervoso dei parassiti.
Nel complesso, il 75% di tutti i campioni di miele conteneva almeno un neonicotinoide, con un tasso che varia significativamente da regione a regione: 86% dei campioni nordamericani, seguiti dagli asiatici (80%) e dagli europei (79%), mentre la percentuale più bassa di campioni contaminati è stata riscontrata in quelli provenienti dal Sud America (57%).
Miele biologico – Depositphotos-Laterradelgusto.it
Tipi di miele
Fra i vari tipi fra i più comuni troviamo il miele d’acacia dal sapore dolce ed equilibrato. Ecco poi il miele di castagno dal colore ambrato e dal gusto deciso. Il miele millefiori viene prodotto quando le api raccolgono nettare da diversi tipi di fiori. Ancora, miele di tiglio, dalla colorazione chiara e ambrata con note balsamiche. Insolito quello di trifoglio, lattiginoso e opaco.
Il miele di eucalipto ha un colore ambrato scuro e un gusto intenso. Dai fiori di arancio, limone, bergamotto e mandarino si ricavano degli ottimi mieli di agrumi. Particolare è invece il miele di melata, poichè quest’ultima è una secrezione da parte di insetti che si nutrono della linfa degli alberi. Infine, il miele di sulla, una pianta erbacea diffusa in Centro Sud Italia.