Gorgonzola e mascarpone di noti marchi, allerta alimentare per listeria I Controlla l’etichetta e buttali
Nei formaggi confezionati è allarme contaminazione per un batterio molto insidioso. Necessaria massima cautela
Agli attenti controlli del Ministero della Salute non sono sfuggiti alcuni casi emblematici di contaminazione di gorgonzola e mascarpone, spesso venduti assieme in confezioni abbinate oppure presenti in altre preparazioni gastronomiche, come gli agnolotti con la borragine. E ancora sono state segnalate anche alcune “torte” realizzate con questi formaggi.
La ragione del richiamo è la presenza di Listeria monocytogenes, un batterio che può causare gravi infezioni, soprattutto in soggetti vulnerabili come anziani, donne incinte e persone con sistema immunitario indebolito. I prodotti interessati, venduti in diverse confezioni e con varie date di scadenza, sono stati distribuiti in diversi punti vendita, aumentando il rischio di esposizione per i consumatori.
La Listeria è nota per la sua capacità di sopravvivere e moltiplicarsi anche a basse temperature, rendendo i prodotti refrigerati potenzialmente pericolosi. Questo episodio solleva preoccupazioni sulla sicurezza alimentare e sull’efficacia dei controlli lungo la catena di produzione e distribuzione.
L’infezione da listeria può seriamente compromettere la salute umana, soprattutto in caso di donne in stato interessante e persone con il sistema immunitario compromesso. Il contagio in questi casi può essere infatti più facile anche perchè i batteri della listeria possono sopravvivere alla refrigerazione e persino al congelamento.
Quali le caratteristiche della contaminazione
La listeria rimane in incubazione per un periodo che varia da pochi giorni a due mesi dall’assunzione del cibo contaminato. Comporta febbre, dolori muscolari, nausea e diarrea. Alcuni ceppi possono intaccare il sistema nervoso provocando forti cefalee, convulsioni e perdita di equilibrio. In alcuni casi invece possono portare a complicanze potenzialmente letali.
Oltre ai formaggi non pastorizzati o realizzati con latte non pastorizzato, altri potenziali vettori di listeria sono le verdure crude, la carne ed alcuni prodotti alimentari trasformati che possono essere contaminati rispettivamente dal suolo o nel corso dei processi di lavorazione. Gli ultimi dati utili del 2020 segnalano nell’UE circa 1.876 casi certificati di infezione da Listeria.
Questo incidente evidenzia l’importanza di un’attenta selezione delle materie prime e di rigorosi controlli di qualità nella produzione di alimenti. Inoltre, sottolinea la necessità per i consumatori di essere informati e consapevoli delle potenziali minacce alla sicurezza alimentare, nonché di seguire attentamente le indicazioni fornite dalle autorità in caso di richiami di prodotti.
Cosa può succedere
Solitamente si viene colpiti da listeriosi dopo aver consumato cibi contaminati. La cottura a temperature superiori a 65° C uccide i batteri. Il batterio Listeria può tuttavia contaminare i cibi dopo la loro produzione (ad esempio la contaminazione può verificarsi dopo la cottura degli alimenti ma prima del loro confezionamento).
A differenza di molti altri batteri di origine alimentare, tollera gli ambienti salati e può moltiplicarsi a basse temperature (tra +2°C e +4°C). La presenza di Listeria monocytogenes nei formaggi può derivare dal fatto che venga utilizzato insilato contaminato e di scarsa qualità per l’alimentazione degli animali ed essi possono trasmettere l’agente patogeno.