Coloranti Alimentari: i pediatri avvertono le famiglie | Se trovi queste sigle non comprare nulla
Attenzione, non tutti i coloranti alimentari sono buoni per l’organismo, specie dei nostri figli. Sigle da cui è meglio girare al largo.
La mente dei nostri figli, oramai lo sappiamo tutti, è particolarmente colorata. Non per nulla non ci siamo mai chiesti come mai negli asili e nelle ludoteche in generale dove portiamo i nostri piccoli sia sovente pieno di matite colorate, pennarelli, tempere, acquerelli e colori di ogni tipo? Semplice, perché per loro tutto ciò è sinonimo di tantasana allegria.
Ovviamente quanto detto è da riferirsi ad un ambiente molto colorato di per sé. Tutti noi infatti, fin dalla scuola materna, abbiamo avuto modo di lavorare, qualora fosse possibile, sotto la rigida supervisione delle maestre, con colori a tempera e similari, appositamente studiati per non risultare tossici per i nostri e loro organismi, al fine di dare vita a coloratissimi cartelloni dipinti.
I risultati poi venivano affissi nella aule e nelle sezioni appunto per poter dare un tocco più vivace all’ambiente e renderlo più sfavillante. Tuttavia, spostandoci ora nell’ambito food, un chiaro esempio sempre in questa direzione può essere rappresentato dai gusti di gelato che troviamo nelle gelaterie o da particolari torte di compleanno.
Colore e gusto, due variabili molto importanti
Ovviamente per i nostri bambini quanto finora detto sarà una vera e autentica calamita, dovuto al fatto che dei cibi alla vista così colorati e sgargianti stimoleranno in qualche modo anche le loro gole. Per questo motivo appunto mamme e papà si affidano spesso a pasticcerie, che dispongono di particolari ingredienti, per le poco fa menzionate torte di compleanno.
Pasticceri professionisti infatti saranno in grado di disegnare sul dolce del piccolo festeggiato il suo supereroe dei fumetti preferito, oppure un campo da calcio o da basket, sempre magari a seconda dello sport praticato e/o da lui prediletto. Tutto ciò però necessiterà di particolari pigmenti, ricavabili solo da determinati coloranti alimentari.
Una sigla di cui tenere sempre conto
Abbiamo finora citato i bambini poiché è vero che i coloranti vengono bene o male in contatto con tutti quanti, adulti i piccini che siano, ma va sempre ricordato che l’organismo di un bambino, o di una bambina, non è ancora perfettamente sviluppato e pecca di alcuni particolari enzimi, presenti invece in un adulto, che possono consentire la digestione di alcune sostanze alimentari.
Noi adulti quindi, sia per i nostri figli che per altri piccolini, dovremo prestare la massima attenzione che i coloranti alimentari che vengono implicati dove finora detto, non presentino la sigla E133, capace di influire sulle capacità cognitive dei bimbi. In particolare segnaliamo anche E110 Sunset Yellow, E104 Giallo chinolina, E112 Carmoisina, E129 Rosso Allura, E102 Tartrazine e E124 Ponceau 4R.