Sushi Killer, dopo l’ordinazione fermati e osserva bene: non mangiarlo se noti questi dettagli
Gustare il sushi al ristorante è molto piacevole ma sono necessari alcuni semplici e pratici accorgimenti per non sbagliare
Il sushi ha origini molto antiche, risalenti al IV secolo a.C. dove veniva utilizzato come metodo di conservazione del pesce. Il termine “sushi” significa letteralmente “riso aceto” e si riferisce al riso bollito condito con aceto di riso, sale e zucchero. Nel corso dei secoli, il sushi si è evoluto nella forma che conosciamo oggi, diventando uno dei piatti più rappresentativi della cucina giapponese.
Esistono diverse tipologie di sushi. Il Nigiri è una piccola palla di riso con sopra un pezzo di pesce crudo; il Maki è un rotolo di riso e pesce avvolto in un foglio di alga nori; il Sashimi è composto solo da fette di pesce crudo, senza riso. Altre variazioni includono l’Uramaki, il Temaki e il Chirashi.
Il riso per sushi è l’ingrediente principale, insieme all’aceto di riso, al sale e allo zucchero per condirlo. Il pesce deve essere freschissimo e di ottima qualità: tonno, salmone, sgombro, gamberi e seppie. L’alga nori serve per avvolgere i rotoli di sushi, mentre il wasabi, lo zenzero sottaceto e la salsa di soia sono serviti come condimenti.
Il sushi si consuma con le mani o con le bacchette, a seconda delle preferenze. È importante non inzuppare il riso nella salsa di soia, ma solo il pesce, per non alterare il sapore delicato del riso. Il wasabi e lo zenzero sottaceto servono per pulire il palato. Infine, è consigliabile non consumare troppo sushi in una sola volta.
Come riconoscere il sushi fresco
Il primo indicatore della freschezza del sushi è l’aspetto visivo. Il pesce utilizzato deve avere un colore brillante e uniforme. La carne del pesce deve essere compatta e non presentare segni di essiccazione o sfaldamento. Anche il riso ha un ruolo importante: dovrebbe essere lucido e non appiccicoso, con i chicchi ben distinti tra loro.
Anche l’olfatto e il gusto possono aiutare a riconoscere il sushi fresco. Se il sushi ha un odore forte o sgradevole, è probabile che non sia fresco. Anche il gusto è un indicatore importante: il sushi fresco ha un sapore delicato e equilibrato. Se il sapore è troppo forte o acido, potrebbe essere un segno di cattiva conservazione.
Consigli per la scelta giusta
Un altro aspetto importante per garantire la freschezza del sushi è la tracciabilità del pesce. È fondamentale che il ristorante o il negozio in cui si acquista il sushi possa fornire informazioni sulla provenienza del pesce e sulla data di pesca. Questo perché il pesce deve essere conservato a temperature basse fin dal momento della pesca.
E’ preferibile acquistare il sushi in luoghi specializzati, che possono garantire la freschezza e la qualità del prodotto. Possibilmente è consigliabile evitare il sushi preconfezionato. E’ importante fare attenzione alla temperatura di conservazione: il sushi dovrebbe essere conservato a una temperatura tra i 0 e i 4 gradi Celsius.