Acqua del rubinetto: non te ne accorgi ma la bevi tutti i giorni | Cosa rischi
Che cosa comporta un consumo troppo prolungato dell’acqua dei nostri rubinetti?
Bere per rimanere idratati è una delle cose più importanti non solo per la nostra salute, ma anche ai fini della nostra stessa sopravvivenza. Inoltre a tutti coloro che intendono mantenersi in forma, è consigliato caldamente di bere almeno 2 litri di acqua al giorno.
Quando poi la stagione calda inizia a bussare alla nostra porta, specie ora che abbiamo da un po’ di tempo salutato l’inverno e ci stiamo dirigendo nel pieno cuore pulsante della primavera, per poi pian piano accogliere l’estate nelle nostre vite, la sete e la disidratazione per il calore iniziano a farla da padrone. È bene dunque incominciare ad aumentare il consumo d’acqua.
Esiste anche un capitolo espressamente dedicato a ciò, all’interno dell’ancora molto amata e letta collana del Manuale Delle Giovani Marmotte, intitolato per l’appunto L’Arte Del Bere. Quest’ultimo insegna ai lettori a consumare non solo le giuste dosi di acqua al giorno ma anche a come farlo correttamente, ovvero piano e a piccoli sorsi.
Bere acqua nelle giuste dosi e nel modo più corretto
Quando fa troppo caldo, quindi siamo eccessivamente disidratati, di conseguenza molto assetati, per questo o per qualche altro banale motivo, tendiamo a commettere l’errore grossolano di bere smodatamente per placare quel fastidioso senso. Nulla di più sbagliato! Difatti in primis avvertiremo un effetto molto effimero e saremo portati poi a bere molto di più.
Ricordiamoci sempre che anche il consumo di eccessivo liquido, pure della semplice acqua liscia, può portare all’indigestione. Inoltre stiamo sempre molto attenti a non seguire troppo il richiamo del gusto, ricercando per dissetarci un’acqua eccessivamente fredda o gassata. Che cosa comporta inoltre il consumo eccessivo di acqua del rubinetto?
Che cosa comporta bere troppa acqua del rubinetto?
Partiamo dicendo che nelle nostre vite, l’acqua del rubinetto della cucina la utilizziamo praticamente di continuo, quando cuciniamo. Se ci prestiamo attenzione, da dove la prendiamo l’acqua per cuocere un piatto di pasta, della carne o delle verdure, o per fare il brodo al fine di cuocere un risotto? Semplice, dal lavandino!
Se l’acqua per l’appunto del lavandino non fosse potabile si farebbe in modo da non utilizzarla nemmeno per altre operazioni di tipo alimentare, dal momento che la cottura a quanto pare non la sterilizza. Ad ogni modo è bene per prima cosa non eccedere e, in secondo luogo, appena possibile, dotare il nostro lavello, se intendiamo consumarne l’acqua anche per berla, di un opportuno depuratore.