Usi ancora la vaschetta per i cubetti di ghiaccio? Follia: questo prodotto é a zero rischio batteri
Per avere dei cubetti di ghiaccio in casa che siano sani e senza batteri conviene seguire alcuni semplici suggerimenti
Metti un tramonto d’estate in riva al mare in giusta compagnia, con la sabbia a trasmettere al corpo il tepore della giornata che si avvia a conclusione, mentre si chiacchiera e si sorseggia a fior di labbra un fresco cocktail alla frutta. Insomma, un inizio serata perfetto, premonitore di una notte altrettanto interessante, salvo, poi, passarla in bagno.
Sì, perché a volte il pericolo si annida dove meno uno se lo aspetta. In questo caso nei cubetti di ghiaccio impiegati per preparare il cocktail. Nei Paesi anglosassoni, Stati Uniti in testa, e in Spagna l’industria del ghiaccio alimentare confezionato è attiva da decenni, mentre in Italia è un mercato ancora agli albori ma in forte espansione.
Il congelamento non distrugge batteri e virus. Una sorpresa per molti, vista l’opinione comune secondo la quale il processo di congelamento distrugge tutti i batteri e virus. Niente di più falso: gli agenti patogeni sono in grado di sopravvivere nel ghiaccio per ricostituirsi durante le fasi di scongelamento e moltiplicarsi.
Da anni ormai l’Istituto nazionale ghiaccio alimentare (Inga) ha lanciato l’allarme, anche in considerazione del fatto che il ghiaccio oggi è sempre più utilizzato in ambito alimentare, non solo nel confezionamento dei drink ma anche nel raffreddamento delle bevande, nella presentazione dei cibi negli esercizi commerciali e nella conservazione del pesce dalla cattura fino alla vendita.
Rischio contaminazione
Per ghiaccio alimentare, definisce il Manuale dell’Inga, «si intende il ghiaccio preparato con acqua potabile, che alla fusione si trasforma in acqua avente le stesse caratteristiche microbiologiche e chimico-fisiche dell’acqua utilizzata per la sua produzione», la quale avviene a livello sia industriale sia casalingo.
Tuttavia, se non si utilizza acqua destinata al consumo umano e/o non vengono rispettate le corrette prassi igieniche durante la produzione, lo stoccaggio e la manipolazione, il ghiaccio potrebbe subire l’assalto da parte di più agenti contaminanti, i quali a loro volta si trasferiranno soprattutto sui cibi con cui viene a contatto diretto a fini refrigerativi, cocktail o pesce su tutti.
Soluzioni per evitare problemi
Una buona soluzione sarebbe acquistare sacchetti di ghiaccio alimentare confezionato, prodotto a livello industriale. >> dichiara il presidente dell’Inga, Carlo Stucchi <<E’ più sicuro e ha anche una maggiore capacità refrigerante e nel contempo si diluisce meno nei drink, in quanto viene prodotto a temperature più basse.>>
Lo si trova in vendita nella grande distribuzione a costi accettabili, anche se il mercato resta assai variegato, con sette o otto realtà più strutturate a fronte di una miriade di piccoli produttori locali, che a volte, però, sono approssimativi nel seguire le corrette regole igieniche. È, allora, importante controllare che vi sia l’etichettatura prevista dalla legge per qualsiasi alimento confezionato.