Street Food, tutti pazzi per il festival nel week end: prepara subito lo zaino
Il weekend diventa più frizzante e interessante se si gustano i prodotti serviti nel Festival Internazionale dello Street Food
Il manifesto dell’odierno Street Food potrebbe essere “il cibo da strada è il vero testimone dell’identità di un popolo”. Sicuramente ne misura il grado di cultura alimentare e la sua tradizione, ma anche la capacità di reinventarsi continuamente nella giungla quotidiana di un tessuto urbano in costante evoluzione, pur mantenendo salde le proprie radici nella storia di un territorio.
In poche parole il cibo da strada si è liberato dai pregiudizi per rivendicare il proprio posto alla luce del sole come espressione di civiltà gastronomica. Se si pensa che questa usanza di mangiare per strada è antichissima, davvero non ci credereste. Infatti, le tracce più antiche di cibo preparato e cucinato per strada risalgono agli albori della nostra civiltà, circa diecimila anni fa.
I greci già descrivevano l’usanza egizia, tradizione del porto di Alessandria poi adottata in tutta la Grecia, di friggere il pesce e di venderlo per strada. Dalla Grecia il costume è passato al mondo romano, arricchendosi e trasformandosi in innumerevoli varianti. Si possono ancora osservare, negli scavi di Ercolano e di Pompei, i resti ben conservati di tipici thermopolia, il moderno “baracchino”.
Erano una sorta di cucinotto che si affacciava direttamente sulla strada, adibito alla vendita di cibi cotti di ogni sorta, principalmente minestre di farro, fave o cicerchie. All’epoca le classi urbane meno abbienti vivevano in abitazioni, condomìni a tutti gli effetti, per la maggior parte sprovviste di cucina. Il popolino si nutriva dunque per strada, rifornendosi dal più vicino thermopolium.
L’evoluzione della nostra civiltà nei secoli
Il cibo da strada accompagna l’evoluzione della nostra civiltà nel corso dei secoli, con discrezione, senza lasciare grandi tracce visto il suo stretto rapporto con il popolo. In principio fu il pane ca meusa. Poi il pane e panelle, la trippa o il panino col lampredotto. Lo Street Food è in stretta relazione con i più importanti valori culturali, identitari ed etnici di un popolo.
In particolar modo in rapporto al popolino perché, come è noto, la necessità aguzza l’ingegno. E’ così che nascono a Parigi le pâstés, involucri di pasta farciti con carne o verdure, venduti per pochi soldi. Nel Regno Unito invece i minatori e gli operai inglesi della rivoluzione industriale mangiano la pie o fish and chips.
Un evento speciale per un cibo particolare
Per celebrare questo mood, riparte l’International Street Food Festival 2024 con la sua ottava edizione, promettendo di essere un altro successo strepitoso dopo aver attratto oltre 12 milioni di visitatori l’anno precedente. L’evento itinerante di cibo di strada, curato da Alfredo Orofino, noto come il “Re dello Street Food”, ha iniziato il suo viaggio gastronomico da Ariano Irpino il 1 marzo.
Il Festival sarà attivo a Lucca dal 19 al 21 aprile prossimi e toccherà 150 località distribuite lungo tutta Italia, fino alla fine di novembre, con la missione di offrire cibi di strada di alta qualità che rappresentano sia le tradizioni italiane che quelle internazionali. Il festival rappresenta un’occasione imperdibile per gli appassionati di cibo di strada.