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Addio Pasta Italiana: 4 marchi italiani nel mirino | Cosa ci mettono dentro

Pasta italiana nel mirino
Pasta italiana – Depositphotos – Laterradelgusto.it

Amanti della pasta attenzione! A quanto pare sembra che siano stati rinvenuti componenti dannosi in 4 marchi noti.

La pasta, in vista di una buona pastasciutta, che ne è la conseguenza più comune ed auspicabile, è un alimento che nella spesa di un italiano non manca mai e poi mai. È normale accertarsi sempre che la dispensa ne sia ben fornita oppure no quando ci stiamo per recare al supermercato.

Infatti se è poca o carente va inserita nella nostra lista. Diciamoci pure chiaramente che quando avvertiamo il senso di fame a seguito di una dura giornata di lavoro o di studio, la mente, guidata a sua volta dal desiderio, la prima cosa a cui ci conduce è un fumante piatto di pasta che ci attende a tavola.

Ora poi per quanto riguarda sughi e condimenti possiamo dire che ci sia solamente l’imbarazzo della scelta. Anzi, in questa direzione tantissime case produttrici di pasta si sono anche ingegnate a creare, produrre e mettere in commercio, per l’appunto, dei sughi confezionati, giusto per facilitare il compito ai consumatori.

I dati delle recenti analisi su marchi di pasta famosi

Al fine di accertarsi che un prodotto tuttavia rispetti le norme imposte dalla Legge per la vendita, è necessario che venga sottoposto a controlli periodici, specialmente se si tratta di alimentari. In poche parole, con il cibo c’è poco da scherzare, visto che viene destinato al consumo e quindi ad entrare in contatto con l’organismo umano.

Proprio da analisi condotte di recente è stato appurato che sono ad ora presenti delle marche di pasta contenenti glifosato. Quest’ultimo altro non è che un prodotto erbicida impiegato nella coltivazioni della materia prima per la produzione di pasta, che è stato purtroppo classificato a seguito di studi condotti dalla IARC di Lione nel gruppo 2A, ovvero probabili cancerogeni.

Pasta italiana nel mirino
Pasta italiana – Depositphotos – Laterradelgusto.it

Le marche maggiormente a rischio

Prese in oggetto per gli studi appena menzionati sono state per la precisione 18 pacchi di pasta, di cui 13 da agricoltura convenzionale e 5 da agricoltura biologica. Di queste 4 contro cui è stato apparentemente puntato il dito, provengono da coltivazioni italiane. Quali sono? È presto detto, i nomi emersi rispondono a tagliolini Agnesi, spaghetti Divella, spaghetti Garofalo e tagliatelle Lidl Combino.

Molto bene invece per quel che riguarda le coltivazioni biologiche, in cui sono state riscontrate percentuali di glifosato pressoché nulle o inesistenti. Due marche in particolare a superare brillantemente l’esame rispondono a spaghetti integrali Combino Bio e spaghetti e penne integrali Barilla. Tuttavia, qui risiede il colpo di scena, l’EFSA ha dichiarato molto alta l’improbabilità che il glifosato sia effettivamente cancerogeno per l’uomo, invitando in ogni caso a controlli sempre più severi.