Pericolo Pellicola trasparente: mentre la usi accade il disastro | Guarda cosa ingerisci ogni giorno
La pellicola da cucina è il metodo più tradizionale per mettere al sicuro i cibi avanzati. Attenzione però, non è tutto oro quel che luccica.
Capita sovente che dei cibi che decidiamo di portare in tavola poi non riusciamo a finirli nel corso del pasto poiché, durante la preparazione, ci siamo lasciati vincere da un senso di appetito che, alla fine, si è rivelato come una sorta di falso allarme. Diciamo che era molto meno di quanto sembrasse.
Indi per cui minore o gran parte della pietanza servita finisce appunto per non essere mangiato e quindi necessita di essere ben conservato, in vista di un futuro consumo. Oggigiorno sono in grande auge in questa direzione i contenitori ermetici, che garantiscono una conservazione eccellente del cibo inserito in essi.
Non tutti però ne siamo in possesso, sebbene nei supermercati e negli appositi negozi dedicati agli articoli per la casa vadano letteralmente a ruba. Oppure alcuni clienti non sono molto avvezzi al loro utilizzo, optando per metodi più tradizionali e talvolta anche ergonomici per ragioni di spazio.
Conservazione corretta di cibi avanzati
Ci riferiamo alla tradizione molto diffusa che prevede il racchiudere gli avanzi all’interno di involti creati con carta alluminio oppure pellicola trasparente da cucina. Quest’ultima in particolare sembrerebbe essere quella maggiormente utilizzata, nonostante le recenti opposizioni che si sono venute a creare riguardo il proprio utilizzo.
Si dice che non sia particolarmente sana, sia per quanto concerne la nostra salute, che per il cibo stesso che vi viene racchiuso. Se parliamo del formaggio infatti sappiamo che è agli antipodi di una soluzione ideale per la sua conservazione. Non permettendogli difatti il respiro, lo porta alla formazione di muffa. Va tuttavia fatto un distinguo.
La pellicola di cui è meglio servirsi
Quando la acquistiamo al supermercato durante la spesa dobbiamo prestare grande attenzione all’etichetta. Qui vengono sempre indicati valori e informazioni sulla sua composizione, che possono essere rivelatrici su numerosi fattori. Uno di questi è certamente determinante per la nostra salute.
In parole povere è una sigla sulla quale dobbiamo porre la nostra attenzione. Si tratta di PVC, ovvero polivinilcloruro, contenente particelle di arsenico. Grandissimo è il rischio che queste ultime vengano rilasciate e si infondano nel cibo conservato, specie se grasso. Via libera invece per il polietilene, ovvero la sigla PET, in quanto non trasferisce alcuna sostanza.