Davide Scabin: ho replicato il suo Cyber Egg a casa e che capolavoro | Questo è il trucco fondamentale
Una ricetta del noto chef Davide Scabin che, nonostante il nome, non ha nulla a che vedere con l’AI.
Il noto chef e imprenditore Davide Scabin, noto nel nostro bel Paese per essere stato il cosiddetto giudice ombra di MasterChef, oltre che per la sua incredibile inventiva in cucina, dove ha sempre creato ricette molto particolari, che erano incentrate sul delicato tema dello spreco alimentare.
In questo caso il protagonista assoluto della ricetta in questione altro non è che l’uovo. Parliamo dunque di qualcosa di molto semplice che, nella maggior parte delle situazioni, si traduce in una sorta di salva cena. Qualcosa di molto simile in tale direzione era anche stato messo a punto tempo fa dallo chef Carlo Cracco.
Il nome scelto da Scabin per il piatto fa pensare a qualche cosa di estremamente tecnologico, sebbene, come già annunciato, non abbia in realtà davvero nulla a che vedere con la tanto chiacchierata Intelligenza Artificiale, che di recente sta letteralmente conquistando il mondo.
Il Cyber Egg di Davide Scabin
Il nome già di per sé, come appena menzionato, fa sicuramente venire in mente una cosa che potremmo definire quasi artificiale. Non per nulla la traduzione letterale di esso corrisponde a uovo cibernetico. E ora andiamo a raggiungere, metaforicamente parlando, il cuore pulsante di questa ricetta che lo stesso Davide ha coniato già nel lontano 2013.
Quello che serve per metterla in atto altro non è che caviale Asitera oppure Oscitera, scalogno, tuorlo d’uovo, pepe, vodka e, come utensili, pellicola da cucina e un filo di nylon di circa 0,30 mm di diametro. Le quantità andranno a discrezione del consumatore stesso.
Come prepararlo
Incominciamo stendendo sul nostro piano da lavoro la pellicola a doppio strato, lasciando tuttavia incamerare un po’ d’aria tra i due strati. Al centro di quello che potremo definire questa sorta di sacchetto creato con la pellicola mettiamo il tuorlo di un uovo, 15 g di caviale, lo scalogno finemente tritato , una macinata di pepe e un paio di gocce di vodka.
Solleviamo gli angoli della pellicola e richiudiamo il tutto come se fosse appunto un sacchetto, facendo sì che fuoriesca per bene tutta l’aria e si crei un sottovuoto, quindi fissiamolo con il filo di nylon per chiuderlo. Per gustarlo dovremo incidere in alto l’involucro e risucchiarlo lentamente.