Accidenti allo Scolapasta: abbiamo sempre sbagliato tutto | Si usa solo così
Utilizzare correttamente lo scolapasta è una vera e propria arte, per lo più ancora sconosciuta.
A un buon piatto di pasta, anche se ci troviamo in una stagione calda e afosa come il cuore dell’estate, è spesso impossibile dire di no. Se pensiamo ad esempio a un fumante piatto di spaghetti, conditi con pomodoro e basilico, all’insegna della semplicità, l’appetito si risveglia subito.
Stessa cosa possiamo dire anche di una al pesto, che sebbene si tratti di un piatto generalmente da consumare caldo, stempera e non poco la terribile afa con la freschezza del basilico, soprattutto se creato con le nostre mani, sfruttando le nostre piantine d’appartamento.
Tuttavia, ben sappiamo come si cucina la pasta, una delle prima operazioni che ci vengono insegnate in cucina, sin da quando iniziamo ad avvicinarci ai fornelli. Si tratta di lessarla, scolarla e successivamente condirla con il sugo che abbiamo scelto. Per tale operazione è necessario pure un particolare utensile.
Lo scolapasta e la sua grande importanza
Ebbene sì, parliamo proprio, come da titolo dello scolapasta. Sul suo utilizzo, nel corso del tempo, sono nate innumerevoli teorie. C’è chi ad esempio lo posizione nel lavello e ci versa dentro la pasta, lasciando che l’acqua venga risucchiata dallo scarico.
Questo è quanto di più sbagliato possiamo fare, per due motivi. Il primo è che l’acqua bollente della cottura alla lunga può rovinare le tubature. In secondo luogo è sempre bene preservarla, almeno in parte. Può tornarne utile difatti nella quantità di qualche piccola mestolata per allungare e insaporire il sugo.
Servirsi correttamente dello scolapasta
Come fare dunque per servircene nel modo migliore? Partiamo dicendo che lo scolapasta, in primis, quando arriva il momento fatidico, va posizionato in cima alla pentola, come sorta di coperchio, rovesciando poi il tutto dentro al lavandino. In questo modo preleveremo la pasta senza eliminare del tutto l’acqua.
Ora possiamo versare la pasta recuperata nella padella contenente il sugo che abbiamo preparato in precedenza e, eventualmente, come già accennato, aggiungere qualche dito di acqua di cottura per arricchire il tutto in fase di mantecatura. L’acqua di cottura non impiegata, una volta lasciata raffreddare, sarà ottima invece per effettuare pulizie.