Basilico: il trucco dei 3 nodi per farlo durare fino a ottobre | Nessuno lo sa
È possibile far durare il basilico più a lungo? A quanto pare sì, basta il trucco dei tre nodi.
Se parliamo del basilico sappiamo di star parlando di una pianta aromatica particolarmente profumata e molto utilizzata in cucina. Un classico impiego consiste in un goloso quanto fresco piatto di spaghetti per l’appunto con pomodoro e basilico.
Quest’ultimo inoltre per moltissimi italiano costituisce spesso e volentieri un immancabile appuntamento per il pranzo o la cena per un buon italiano che si rispetti. Protagonista assoluto lo è invece se decidessimo di dare vita, con le nostre stesse mani, a un altro condimento.
Si tratta del pesto alla genovese, che possiamo, nel caso non lo avessimo acquistato confezionato al supermercato, crearlo in casa nostra, semplicemente attingendo alle piantine di basilico che fanno bella mostra di sé sul nostro balcone. Dunque parliamo di qualcosa totalmente a chilometro zero.
Saper riconoscere i nodi del basilico
Non scordiamoci comunque che stiamo sempre parlando di una pianta e, in quanto tale, dovremo prestarle le dovute cure ed attenzioni, che riguardano soprattutto la sua manutenzione. In poche parole, meglio la cureremo più, di conseguenza, crescerà sana e rigogliosa, consentendoci di beneficiarne.
Un regola fondamentale, che però a quanto pare è ancora assai sconosciuta ai più, consiste nel trucco dei tre nodi. Di che cosa si tratta? Basta possedere una conoscenza approfondita del vegetale in questione che ci viene regalata in questo caso dal Profilo Instagram @chokkino.livebetter.
In che cosa consiste il trucco dei tre nodi
Per prima cosa osserviamo bene la piantina e prendiamo in esame gli steli che presentano un germoglio sulla sommità. A partire per l’appunto dalla sommità dove esso è presente contiamo tre nodi andando verso il basso. I nodi non sono altro che le giunzioni dove si diramano altri rametti con altrettante foglioline.
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Agendo in questa maniera avremo a disposizione molte più foglioline commestibili, senza andare a danneggiare le parti sottostanti, che costituiscono la linfa vitale della nostra piantina di basilico in toto. In poche parole, partire sempre dall’altro, non oltre il terzo nodo, e mai dal basso, per la raccolta di foglie che poi impiegheremo in cucina.